giovedì 27 maggio 2021

I GIOVANI E L'USO RESPONSABILE DEL DENARO

 Il denaro, al giorno d’oggi, occupa un posto importante nella vita di ciascuno di noi. Il tema denaro, pertanto, all’interno dell’educazione dei bambini e dei giovani, deve essere considerato dal genitore parte integrante e fondamentale per la crescita e la formazione della personalità dei propri figli.

Per educare ad un uso consapevole e responsabile dei soldi, occorre prima di tutto superare la credenza di molti adulti, secondo la quale è importante tenere il più possibile fuori i bambini ed i ragazzi, da questioni considerate troppo “complicate e gravose” come quelle relative ai soldi e alla loro gestione.




Un grande compito educativo per i genitori è far apprendere ai propri figli un corretto rapCONSIGLI PER I GENITORI:

·       Devono essere gli stessi genitori con l’esempio a non dare eccessivo valore all’apparenza e al consumo di beni. E’ sbagliato premiare i figli con beni materiali piuttosto che con riconoscimenti affettivi.

·       Insegnare ai figli l’utilizzo del denaro in maniera progressiva.

·       E’ un errore da parte dei genitori svilire il desiderio dei figli del possesso di alcuni beni. Tale possesso può aiutare il ragazzo a farlo sentire meglio nel proprio contesto.errore da parte dei genitori svilire il desiderio dei figli del possesso di alcuni beni. Tale possesso può aiutare il ragazzo a farlo sentire meglio nel proprio contesto.

·         Con il crescere i figli hanno bisogno del denaro e dei beni anche per separarsi dall’immagine genitoriale e per acquistare una propria indipendenza. I genitori non dovrebbero opporsi questa ricerca di identità.

T. E. classe 1L       

L'economia circolare

 

Economia circolare è un termine che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità. In un'economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi:

·  quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera,

·  e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera




L'accezione di economia circolare può essere ricondotta a diverse correnti di pensiero; è difficile stabilire una data certa o un autore particolare da cui ha avuto origine quest'idea, dal momento che il fatto di trarre ispirazione dai processi biologici dei viventi è un modello di pensiero risalente nel tempo. Le applicazioni pratiche ai sistemi economici moderni ed ai processi industriali risalgono agli anni '70.




La promozione dell'economia circolare venne identificata come la politica nazionale nel 11º piano quinquennale della Cina a partire dal 2006. L'economia circolare prende spunto dai meccanismi di retroazione non lineari che contraddistinguono i sistemi viventi e assume che i sistemi economici debbano funzionare come organismi in cui le sostanze nutrienti sono elaborate e utilizzate, per poi essere reimmesse nel ciclo sia biologico che tecnico. Da qui deriva il concetto ricorrente, nell'ambito dell'economia circolare, di "ciclo chiuso" o “rigenerativo". Come nozione generica trae da un certo numero di approcci più specifici, tra cui Cradle to Cradle, biomimetica, ecologia industriale e economia blu. Il concetto di economia circolare dovrebbe costituire un quadro di riferimento per il pensiero, e i suoi sostenitori sostengono che sia un modello coerentemente valido come risposta alla fine dell'era del petrolio a buon mercato e dei materiali.

 




L’Economia Circolare è un’alleata strategica per affrontare la scarsità di risorse, il riscaldamento globale e la gestione dei rifiuti.

E' un nuovo sistema virtuoso fondato su 5 pilastri.

1. ECO PROGETTAZIONE - Progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione. L’uso di input da riciclo è un importante balzo in avanti nell’ottica di riduzione dell’impatto ambientale.

2. MODULARITÀ E VERSATILITÀ - Dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne. In termini di progettazione e manutenzione, questo criterio pone l’accento su un cambio di mentalità forte: trasformare la riparazione di un prodotto da complicata ad agevole.

3. ENERGIE RINNOVABILI - Affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili. Diventa così necessaria la transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – sappia cogliere ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale.

4. APPROCCIO ECOSISTEMICO - Pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti. Ad esempio, la condivisione di un bene tra più utilizzatori rappresenta un’opportunità di riduzione dei costi di accesso a tutta una serie di prodotti e servizi, un’occasione di interazione e coesione sociale attraverso l’utilizzo di piattaforme, ma anche una soluzione per aumentare l’utilizzo dei beni e quindi ridurre il numero di quelli necessari.

5. RECUPERO DEI MATERIALI - Favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità. Come in natura, dove nulla viene sprecato e ogni scarto diventa elemento nutriente di un altro organismo, lo stesso deve accadere nella produzione, dall’agricoltura all’industria attraverso il riuso..

G.A. classe 3 G


domenica 2 maggio 2021

La stabilità dei prezzi

 

Per stabilità dei prezzi si intende un’inflazione “bassa”, ossia tassi di variazione dei prezzi al consumo molto contenuti. Il mantenimento della stabilità dei prezzi è l’obiettivo primario delle banche centrali dell’area dell’euro (Eurosistema); esso costituisce una finalità di fondamentale importanza anche per le altre principali banche centrali. La definizione pratica di stabilità dei prezzi varia nei diversi contesti istituzionali.

Nel caso dell’Eurosistema, e cioè del sistema composto dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalle Banche Centrali Nazionali (BCN) degli Stati europei che hanno adottato l’euro, il Consiglio Direttivo della BCE ha individuato una situazione di stabilità dei prezzi in quella in cui l’aumento sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo per l’area dell’euro è inferiore ma prossimo al 2 per cento.   

Nel perseguimento della stabilità dei prezzi, la BCE si prefigge lo scopo di mantenere il tasso d’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento su un orizzonte di medio periodo.

Tale specificazione indica che si vuole evitare un’inflazione troppo vicina allo zero – che rischierebbe di tradursi in una situazione di deflazione (un decremento persistente dell’indice generale dei prezzi, anch’esso dannoso per l’economia) – e che la politica monetaria non punta a regolare in maniera puntuale l’inflazione in un arco temporale troppo breve,




sia perché i suoi effetti si manifestano con un certo ritardo sia perché alcune oscillazioni dell’inflazione possono essere temporanee e non richiedere una reazione della banca centrale.

Il crowdfunding

 

COS'É

Il crowdfunding (termine della lingua inglese, da crowd, «folla» e funding «finanziamento»), in italiano finanziamento collettivo, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

    COME FUNZIONA?

Una persona, un’organizzazione o un’azienda ha bisogno di un supporto economico per realizzare un determinato progetto. Per fare fundraising, si rivolge ad una piattaforma di crowdfunding per l’appunto (ce ne sono molte italiane, dopo ne vedremo alcune), dove pubblica il progetto e stabilisce un obiettivo di raccolta, identificato magari tramite una startup valuation.

Se l’obiettivo viene raggiunto o ampiamente superato, il richiedente riceve i soldi, i finanziatori riceveranno una “ricompensa” (dipende dalla tipologia di crowdfunding) e la piattaforma percepirà una commissione. Cosa che accade non di rado, controlla tu stesso 11 campagne di crowfounding italiane di successo.

Se invece l’obiettivo non viene raggiunto entro il termine prefissato, di solito il denaro resta sui conti correnti degli investitori e il progetto non viene finanziato. Tuttavia ci sono piattaforme come Indiegogo, dove il denaro viene subito prelevato dai conti correnti degli investitori e il progetto viene finanziato anche se l’obiettivo non viene raggiunto nel periodo di tempo stabilito.

Gli effetti economici del Covid 19

 

Gli effetti del virus sull’attività economica sono sia diretti sia indiretti.

I primi riguardano le perdite economiche che sono derivate dalle limitazioni di spostamento delle persone e dalle chiusure di esercizi commerciali, di molte attività dei servizi, ma anche di aziende che avevano la necessità di mettere in sicurezza i lavoratori.

I secondi sono invece legati alla durata della crisi sanitaria e alla sua estensione a livello globale, e riguardano la scarsità di beni intermedi che possono causare danni alle catene del valore, con le imprese dell’indotto che subiscono le conseguenze del blocco di produzioni di altre imprese;








i fallimenti delle imprese o la riduzione del personale lavorativo, che riducono il reddito disponibile e quindi la spesa per i consumi; il calo della domanda internazionale, che riduce le esportazioni e quindi la produzione interna. C’è chi ha chiuso la propria attività e non l’ha più riaperta, chi è stato travolto dalle difficoltà economiche e chi ha perso i propri cari: in questi mesi l'emergenza da Coronavirus ha delineato una situazione critica, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico e sociale.  Disoccupazioneaumento delle disuguaglianze e crisi di numerosi settori: sono questi gli effetti drammatici causati dalla pandemia. In questi mesi la pandemia ha provocato un grande calo nell’economia mondiale, ma in particolare nel nostro Paese: in meno di un anno ci sono state inedite condizioni di lavoro e la conseguente crisi di moltissimi settori.

Il microcredito

 

È uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Il microcredito viene definito come "credito di piccolo ammontare finalizzato all'avvio di un'attività




imprenditoriale o per far fronte a spese d'emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale”.
Nei paesi in via di sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole imprese agricole e delle cooperative nell'ambito di quella che è stata definita economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell'inadeguatezza o della mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi libere dall'usura.
I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d'onore.
Negli ultimi anni, inoltre, sono in corso tentativi di diffusione del microcredito (con gli adattamenti opportuni) anche nelle economie avanzate a sostegno dei cosiddetti "nuovi poveri", cioè non solo coloro che nei paesi sviluppati vivono sulla soglia della sussistenza o al di sotto di essa e che possono trovarsi in gravi difficoltà di fronte a spese improvvise anche di piccola entità, ma soprattutto per la piccola impresa e gli artigiani che dai canali tradizionali non possono accedere e si devono rivolgere quindi al social lending o prestiti peer-to-peer. Questa area del microcredito può essere definita come sostegno al fabbisogno finanziario indistinto (oltre il 70% delle attività e dei programmi promossi).
In Italia l’erogazione del microcredito è sostenuta dallo Stato attraverso il Fondo di Garanzia sul credito alle piccole e medie imprese, concedendo gratuitamente una garanzia a lavoratori autonomi e microimprese che non siano in condizione di rivolgersi al sistema creditizio tradizionale proprio perché non dotati di idonee garanzie. Nel 2015 la dotazione del fondo è pari a circa 40 milioni di euro.
Al fine di assicurare un più ampio accesso al fondo, dal 27 maggio 2015 è stata avviata una procedura di prenotazione della garanzia direttamente attivabile per via telematica da parte dei soggetti beneficiari finali che intendano richiedere un finanziamento ad un soggetto finanziatore abilitato all’esercizio del microcredito.

F.L. classe 3F